Rita Levi Montalcini ci ha lasciato

Si è da poco diffusa la notizia della morte di Rita Levi Montalcini. 103 anni, la scienziata fu la prima donna italiana a conseguire il premio Nobel per la medicina nel 1986. In virtù dei suoi alti meriti scientifici, fu nominata senatrice a vita nel 2001.

Una vita al di fuori dell’ordinario: prima si iscrisse all’università – facoltà di Medicina – contro il volere del padre, rifiutando lo stereotipo che ai suoi tempi condannava le donne a diventare “madri e mogli” (come disse lei stessa ricordando le parole di Pio X), poi si vide costretta a emigrare in Belgio nel 1938 per la pubblicazione delle leggi razziali (essendo la Montalcini ebrea). Tornò in Italia durante la guerra, allestì un laboratorio domestico dove proseguì i suoi studi sfuggendo alle deportazioni. Dopo la guerrà trascorse trent’anni negli USA e poi tornò in Italia; , si batté insieme al Movimento di Liberazione Femminile per la legalizzazione dell’aborto, contribuì alla campagna contro le mine antiuomo e tramite la sua fondazione sostenne l’istruzione di molte giovani donne africane.

L’Italia e il mondo perdono con lei una donna esemplare e generosa, che ha fatto della ricerca scientifica e dell’impegno civile i suoi tratti distintivi.

Una personalità di cui sentiremo certamente la mancanza, ma che lascerà un segno indelebile nella nostra memoria.

‎”Ho un’intelligenza mediocre. Il mio merito è l’impegno”

“Sono atea. Non so cosa si intenda per credere in Dio”

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