La Russia dell’amico Putin

A volte un’immagine vale più di cento parole:

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I media, purtroppo, ne hanno parlato davvero poco (al punto che siamo dovuti andare su quotidiani non troppo frequentati per trovarne i resoconti). Eppure conoscere quello che è successo ieri e oggi in Russia ci aiuterebbe a capire la mentalità dominante nel Paese dell’«amico Putin». Questa foto l’ho presa qui, da Internazionale, e mostra un estremista ortodosso che scaglia delle uova contro dei manifestanti che protestavano contro la legge “anti-gay” approvata oggi dalla Duma in via definitiva.

Secondo molti attivisti per i diritti umani il vero obiettivo della legge è vietare qualsiasi manifestazione a favore dei diritti degli omosessuali e creare un alibi per le aggressioni omofobe nel paese da parte degli estremisti religiosi e delle formazioni di estrema destra.

(Internazionale)

La foto è una delle meno cruente, altre foto di veri e propri pestaggi le trovate qui.

La legge in questione ha dell’incredibile, perché punisce addirittura il fatto di parlare dell’omosessualità. Legge che ha suscitato le proteste delle deboli comunità gay russe, ma che sembra riscuotere il consenso di gran parte della popolazione. La Russia è ad oggi un paese molto omofobo e questa legge renderà la vita ancora più difficile agli omosessuali in quel Paese.

Le minoranze sessuali sono minoranza anche in piazza: oggi alla Duma poche decine di attivisti gay, tra cui la nota scrittrice «dissidente» Masha Gessen, autrice di un best seller su Putin (anche lei tra i fermati), se la sono dovuta vedere con 200 nazionalisti ortodossi che li bersagliavano con uova marce al grido di “La Russia non è Gomorra!”, “Ortodossia o morte”

(Il Secolo XIX)

Per dare un’idea della distanza abissale dall’Europa più civile, a esprimere preoccupazione dalla Germania è stato il ministro degli esteri tedesco, che è dichiaratamente gay. In Germania è ministro, in Russia rischierebbe pestaggi e il carcere.

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