#save194, ricorso respinto: legge 194 non è incostituzionale

La legge sull’aborto non verrà toccata. È questa la decisione della Corte costituzionale sul ricorso presentato da un giudice tutelare di Spoleto, che ne contestava la legittimità perché ritenuta in contrasto con sentenza della Corte di Giustizia Ue

(Articoli de La Repubblica e Il Fatto)

Domenica abbiamo dato spazio, su questo blog, alla mobilitazione #save194 di fronte al rischio che un ricorso alla Corte costituzionale (ricorso peraltro a nostro avviso pretestuoso) portasse a uno svuotamento della legge che regola le Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG) o, addirittura, a una declaratoria di incostituzionalità della stessa.

Il rischio è ora scongiurato: il ricorso è stato giudicato inammissibile dalla stessa Corte.

Ma non è lecito tirare un sospiro di sollievo. Perché assistiamo giorno dopo giorno a continui attacchi alla legge 194 e ai diritti delle donne, conquistati duramente a colpi di referendum e battaglie parlamentari.

Abbiamo visto, un mese fa, scene di puro terrorismo e falsificazione dell’evidenza empirica in manifestazioni di piazza di dubbio gusto, mentre da tempo è in atto un certosino lavoro di svuotamento della 194 negli ospedali, con pressioni sempre più forti sui pochi medici che ancora non obiettano: gli attacchi, insomma, non sono né finiti né sventati.

E allora non è lecito abbassare la guardia: la crociata è partita lancia in resta e le sta provando tutte per riportare indietro le lancette della storia. Non possiamo permetterci che l’Italia, oltre a non fare passi avanti su altri temi, faccia addirittura dei passi indietro: oltre al danno di essere il fanalino di coda fra i Paesi occidentali, vogliamo rischiare la beffa di ingranare la retromarcia?

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