Primarie e laicità #8 – le posizioni su legge 40 e fecondazione assistita

Le Scienze ha pubblicato le risposte dei 5 candidati alle primarie a 6 domande su Scienza e Ricerca elaborate da un gruppo di ricercatori, giornalisti e cittadini. Quella di maggior interesse, per la nostra serie “Primarie e laicità”, è la seguente:

4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?

L’analisi delle risposte (che per la loro lunghezza cerchiamo di sintetizzare di seguito) è interessante sia per lo stile che per i contenuti.

Da un lato, infatti, vi sono le risposte di Vendola e Puppato: che sono le risposte più brevi e chiare. Entrambi ricordano che la Corte Europea dei diritti umani (CEDU) di Strasburgo ha più volte censurato la legge 40: Puppato sostiene la necessità di una forte revisione della legge 40 e Vendola ne propone l’abrogazione e la sostituzione con una legge più liberale. Entrambi i candidati, inoltre, sostengonno con forza la necessità di una legge sul testamento biologico che garantisca la libertà di scelta delle terapie cui sottoporsi o meno.

Sul lato opposto vi è Tabacci, che elabora una risposta più lunga e fumosa: risposta che cerca, a nostro avviso, di alludere a certe questioni senza affrontarle in modo troppo esplicito e che, sempre a nostro avviso, tradisce la difficoltà di un democristiano di lunga data ad “amalgamarsi” in una coalizione di centrosinistra. Per intenderci, Tabacci è l’unico dei fantastici 5 a non ricordare le bocciature (pronunce CEDU) in sede europea della legge 40 e il suo riferimento a una “posizione comune a livello europeo” ignora non solo tali pronunciamenti, ma anche il fatto che la tematica non è un campo di legislazione comunitaria. Tabacci dice inoltre, parlando di alimentazione e idratazione artificiale, che esse non possono essere sospese. Tradotto in soldoni, in casi come quello di Eluana Englaro Tabacci continua a starsene in compagnia di Casini, Gasparri e Berlusconi, non certo del centrosinistra!

A metà tra le due posizioni si collocano Bersani e Renzi: le cui posizioni, a dire il vero, sembrano figlie delle diverse anime e delle diverse posizioni interne al Pd su questi temi. Renzi sostiene la necessità di una “revisione della legge 40” e l’istituzione di un’authority “che decida caso per caso”; Bersani ci gira un po’ intorno facendo più un inquadramento “filosofico” e una critica al metodo di elaborazione della legge 40 che non prendendo posizione in modo inequivoco sul tema – quel che sembra di capire, comunque, è che la sua sia una posizione di cauta apertura alla fecondazione assistita. Sul testamento biologico, ancora una volta, Bersani svicola criticando la legge che sta portando avanti il centrodestra e facendo intendere che il centrosinistra (ma già lo sapevamo!) ha in mente un altro modello; Renzi, invece, apre al testamento biologico in modo simile a Puppato e Vendola.

Per concludere stilando una classifica di laicità dei candidati: ne risultano largamente in testa, nell’ordine, Vendola e la Puppato; seguono, distanziati, Bersani e Renzi. Lontano anni luce, come un pesce fuor d’acqua, Tabacci.

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